Nell'ambito delle attività per il Marzo Donna, l'assessora alle pari opportunità del Comune di Chioggia, Patrizia Trapella e il Centro antiviolenza comunale, promuovono un incontro pubblico dal titolo Dissenso comune in programma sabato 21 aprile alle ore 18 presso l'auditorium di San Nicolò, con la partecipazione della Consigliera di parità metropolitana di Venezia, Silvia Cavallarin.
L'incontro, curato in particolare dalle operatrici del CAV Civico Donna - Gruppo R SCS, intende affrontare una questione alla ribalta nel mondo dello star system, partita negli USA nell'autunno 2017 e contrassegnata dall'hashtag #MeToo per denunciare le molestie e i ricatti sessuali subìti dalle attrici, dapprima da parte del produttore Harvey Weinstein, e poi deflagrato nel mondo del cinema con il coinvolgimento di altri nomi noti e meno noti della produzione cinematografica. Il movimento, diventato virale grazie alla copertura mediatica e social di cui lo star system americano è indiscusso protagonista, è approdato qualche tempo dopo anche in Francia - e con diverso punto di vista - attraverso Catherine Deneuve, per arrivare di seguito in Italia con un manifesto che ha scelto il titolo Dissenso comune.
Il manifesto delle attrici italiane, 124 tra attrici e altri soggetti dello star system "nostrano", fra cui Alba e Alice Rohrwacher, Jasmine Trinca, Cristiana Capotondi, Sonia Bergamasco, Barbara Bobulova, Paola Cortellesi, Cristina e Francesca Comencini solo per citarne alcune, ha sollevato seppure in maniera ridotta rispetto a quello statunitense, forti polemiche, mosse in particolare da Asia Argento, già fra le prime sostenitrici del manifesto hollywoodiano, che non condivide l'approccio di Dissenso comune, in quanto dalla lettera manifesto, a fianco all'indiscutibile solidarietà alle attrici vittime delle violenze subìte, le colleghe italiane scrivono: "Noi non puntiamo il dito solo contro un singolo molestatore. Noi contestiamo l'intero sistema". Troppo poco per Asia Argento, già bersaglio di attacchi e insulti a iosa dopo la sua denuncia per aver subìto violenza dallo stesso Weinstein, che da Twitter e via stampa ha manifestato le proprie ragioni per non sottoscrivere il manifesto italiano, a partire dalla rinuncia a denunciare per nome i responsabili di molestie e violenze da parte delle firmatarie.
Su questo argomento dunque verterà l'incontro curato dal Centro antiviolenza Civico Donna con la partecipazione della Consigliera di parità metropolitana. Quali posizioni saranno espresse da organizzatori e partecipanti sarà una buona occasione per scoprirlo per l'appunto il 21 aprile prossimo a Chioggia.