Venerdì 13 luglio alle nella Sala Rossa di Palazzo Malvezzi sede della Provincia di Bologna, in Via Zamboni 13 si sono riuniti i presidenti (per Genova il commissario) delle 10 Province metropolitane:
- Antonio Saitta Provincia di Torino,
- Guido Podestà Provincia di Milano,
- Francesca Zaccariotto Provincia di Venezia,
- Beatrice Draghetti Provincia di Bologna,
- Andrea Barducci Provincia di Firenze,
- Nicola Zingaretti Provincia di Roma,
- Luigi Cesaro Provincia di Napoli,
- Francesco Schittulli Provincia di Bari,
- Giuseppe Raffa Provincia di Reggio Calabria,
- Giuseppe Piero Fossati, commissario della Provincia di Genova.
Durante la riunione con i presidenti delle previste dieci Città metropolitane e nel corso della conferenza stampa, la presidente della presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha dichiarato: «Sono diverse le questioni implicate dalla costituzione della città metropolitana, ma la domanda di fondo è: vogliamo davvero le città metropolitane, e soprattutto vanno fatte proprio adesso, sono necessarie, in piena crisi del paese, con i territori che sembrano sempre più lontani dal centro, poco rappresentati dal centro della nazione, dai capoluoghi? Le città metropolitane sono previste per legge da 22 anni e ci sarebbero stati due decenni per progettarle, definendo confini, funzioni, rapporti con i comuni, aspetti giuridico amministrativi in modo razionale ed efficace. Oggi si fa un decreto legge con carattere di necessità, che è dubbia, dato il contesto generale, e di urgenza, ma il 1 gennaio 2014 non mi sembra rispettare l'aspetto dell'urgenza implicato dal ricorso allo strumento del decreto. La Regione del Veneto ha fatto una legge specifica sulle cittá metropolitane la n 36 del 93 ma nulla di fatto per quasi 20 anni. E allora? Perchè adesso dovrebbe essere tutto più semplice, quando la situazione generale è più complessa e confusa, e c'è anche la questione della legittimità, perchè il sindaco del Comune capoluogo non è stato scelto dai cittadini in rappresentanza del territorio veneziano, e ribadisco che il governo dei territori e dell'area vasta deve andare ai presidenti eletti e non ai nominati, non in una logica di spartizione e di nomine che non condivido. È un attacco frontale alla democrazia. Sarebbe stata un'ottima occasione, ci eravamo candidati, ma la sperimentazione sulla città metropolitana non può che passare dal confronto con i comuni che invece non sono stati affatto consultati, nè da Anci né dal comune capoluogo. E ricordo solo a titolo d’esempio i quattro referendum promossi dai cittadini di Mestre per staccarsi dalla città di Venezia, e Cavallino Treporti che è diventato comune autonomo nel 99».
All’ordine del giorno dell’incontro c’erano le norme e gli articoli del decreto legge sulla spending review in merito all’istituzione delle Città metropolitane.